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a trovare la direzione.
"Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare"
(Seneca)
mercoledì 22 ottobre, ultimo recruiting day nazionale dell’anno che si svolgerà in contemporanea presso le filiali di tutta Italia: in questa occasione, tutti i talenti avranno la possibilità di mettersi alla prova con un light assessment sulle competenze trasversali che permetterà loro di mettere in evidenza i punti di forza.
Torna anche quest’anno, domenica 19 ottobre 2025, “In Vigna Veritas”
inoltre ci sarà anche lo Slow Food di Biella
Slow Food è un movimento internazionale nato in Italia negli anni ’80 con una visione chiara: il cibo
deve essere “buono, pulito e giusto”. Buono, perché porta piacere e cultura; pulito, perché
prodotto in armonia con l’ambiente; giusto, perché garantisce dignità e rispetto a chi lo coltiva, lo
trasforma e lo porta sulla tavola. Oggi è una rete diffusa in oltre 150 Paesi, con migliaia di comunità
locali che lavorano quotidianamente per difendere la biodiversità, sostenere pratiche agricole
sostenibili e rendere il consumatore più consapevole delle proprie scelte alimentari.
XIV edizione delle
GIORNATE FAI D’AUTUNNO
DUE GIORNI TRA LE MERAVIGLIE
sabato 11 e domenica 12 ottobre 2025
Iniziative della Delegazione FAI e del Gruppo Giovani di Vercelli
Sabato 11 e domenica 12 ottobre si sono svolte le Giornate FAI d’Autunno, il più grande evento nazionale dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari. La due giorni si è conclusa con grande successo su tutto il territorio italiano con 415.000 presenze.
La Delegazione e il Gruppo FAI Giovani di Vercelli hanno mostrato ai visitatori due luoghi dal profondo fascino artistico e spirituale: la Parrocchia di San Lorenzo a Oldenico e la Torre Campanaria dell’Abbazia di Sant’Andrea.
La Delegazione FAI di Vercelli in entrambe le giornate è stata presente presso la Parrocchia di San Lorenzo a Oldenico, una vera e propria meraviglia nel cuore del paese a pochi chilometri di distanza da Vercelli. Gli ottimi risultati raggiunti sono stati frutto anche della sinergia con la memoria storica del luogo, incarnata dalle signore Maria e Pinuccia e dal Signor Giuseppe di Oldenico, che la Delegazione FAI di Vercelli ringrazia. Aneddoti riguardanti la vita del paese e delle famiglie hanno arricchito le visite accompagnate dai volontari, coinvolgendo il pubblico giunto da altre parti del Piemonte. Si ringraziano inoltre l’arch. Daniele De Luca, direttore dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli e il parroco don Salvatore Giangreco per l’ospitalità.
Sabato 11 ottobre il Gruppo FAI Giovani di Vercelli ha invece accompagnato i visitatori durante la salita sulla torre campanaria di Sant’Andrea. Ottimo successo di pubblico e un grazie al Comune di Vercelli che ha ospitato i giovani volontari. La torre, con i suoi 65 metri di altezza ha permesso di ammirare la città da un punto di vista insolito.
L’attività della Delegazione FAI di Vercelli prosegue già questo weekend con la proposta della visita guidata tra i murales di Rive insieme a Discovery Alto Piemonte. Appuntamento sabato 18 ottobre alle 15.00.
Prenotazione obbligatoria entro giovedì 16 ottobre all’indirizzo:
15 ottobre 2025 presso Salone Dugentesco
(Vigliano Biellese, 2 ottobre 2025) – In occasione della IV edizione di "Carte in Dimora 2025", l’evento promosso dall’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI), Villa Era apre le sue porte alla comunità, offrendo un’opportunità straordinaria per scoprire la storia, il patrimonio culturale e il valore della conoscenza custoditi nella sua biblioteca.
Un patrimonio librario unico
La biblioteca è intitolata a Franz Rivetti e a Ledanna Duranti Danieli, pioniera dell’agricoltura biologica in Italia fin dagli anni Cinquanta e fondatrice della storica rivista Eubiotica.
Conserva oltre 3.000 volumi e periodici, con un focus tematico che rispecchia le attività svolte a Villa Era per oltre trent’anni dal Centro ICARE (International Centre for Advancement in Research and Education) e dalla rivista e centro Eubiotica.
I temi trattati spaziano in ambiti oggi più attuali che mai:
Più di un semplice luogo di conservazione, la Biblioteca di Villa Era è un polo culturale vivo e dinamico, che continua a promuovere una visione integrata del sapere umano, dove scienza, natura e spiritualità dialogano armoniosamente. Questa visione si traduce anche in azioni concrete: l’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente e dell’uomo – che è uno dei temi centrali della biblioteca - è oggi portata avanti anche attraverso il vigneto biologico della villa, curato dalla proprietaria, Silvia Rivetti Casalino e Il Chioso, progetto di agroecologia e permacultura di Federico Chierico, che prosegue la vocazione del luogo verso la qualità del cibo, il rispetto ambientale e la salute collettiva.
Il programma della giornata – Visite, Natura e Yoga
Durante la giornata di sabato 11 ottobre, i visitatori avranno la possibilità di esplorare:
Orari di visita:
Tra i momenti clou della giornata, alle ore 17:00 si terrà una lezione gratuita di yoga, intitolata:
“La concentrazione – Dhâranâ: pratiche per ritrovare il focus e quietare la mente”, condotta dall'insegnante Fabio Chidda. La partecipazione è gratuita ma su prenotazione obbligatoria, in quanto i posti sono limitati.
La Biblioteca di Villa Era, dedicata a Franz Rivetti e Ledanna Duranti Danieli.
È una biblioteca specialistica privata, di proprietà della famiglia Rivetti. Il patrimonio, reso disponibile alla consultazione nel 2017 tramite il Polo Bibliotecario Biellese, è fortemente specializzato nei temi del benessere fisico, mentale e spirituale. La collezione supera i 3000 volumi e include 70 testate specialistiche, un erbario ayurvedico, archivi e fondi audio-video. I documenti sono organizzati per argomento e riflettono in gran parte le attività dei centri ICARE ed Eubiotica attivi a Villa Era tra gli anni ’70 e ’90. Le discipline trattate includono filosofia, religioni, psicologia, ecologia, agricoltura, medicina, nutrizione, botanica, erboristeria, yoga e ayurveda. Villa Era ha contribuito a diffondere questi temi a livello nazionale e internazionale. La biblioteca custodisce anche la collezione personale di Ledanna Duranti Danieli e si arricchisce continuamente tramite nuovi acquisti e donazioni private.
In occasione di "Carte in Dimora", sarà inoltre presentato ufficialmente il progetto di digitalizzazione completa della rivista Eubiotica. Tutti i numeri saranno consultabili online, in futuro, sul sito: www.eubiotica.eu
Villa Era: tra storia, ricerca e futuro
Edificata tra il 1884 e il 1888 su progetto dell’architetto torinese Petitti, Villa Era è un elegante esempio di architettura storica con richiami neoclassici. Il suo parco, ricco di essenze autoctone, conserva le caratteristiche tipiche dei giardini ottocenteschi piemontesi. Per decenni sede del Centro ICARE e della rivista Eubiotica, la dimora ha accolto ricercatori, scienziati e studiosi internazionali, diventando un punto di riferimento per le discipline legate al vivere naturale e al benessere integrale.
Fabio Chidda
È un insegnante e praticante di yoga. Il suo percorso è iniziato nel 2012 con l'incontro con lo yoga e si è consolidato nel 2015 con l'inizio della formazione triennale per insegnanti presso la scuola ISYCO dell'Istituto Magnanelli di Torino. Inizialmente intrapreso per approfondire la pratica e la conoscenza personale, questo percorso lo ha portato, a partire dal 2019, a condividere la sua esperienza, insegnando in associazioni, palestre e studi olistici. Attualmente, dal 2023, tiene le sue lezioni a Vigliano, presso il centro ayurvedico Diletta Benessere Olistico.
Informazioni Utili per i Visitatori
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Modalità di visita |
Visite guidate gratuite della durata di circa 50 minuti – su prenotazione |
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Accessibilità |
La dimora è accessibile alle persone con disabilità |
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Animali |
Non ammessi, per ragioni di tutela degli spazi e delle collezioni |
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Prenotazioni |
Via e-mail: |
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Parcheggio |
Gratuito (fino a esaurimento posti) presso Il Chioso, Via G. Rivetti 50/A |
Villa Era
Via G. Rivetti, 53 - Vigliano Biellese (BI)
www.villaera.it
Ottobre si preannuncia come un mese intenso per la Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare di Vercelli.
La mostra Benedetto riso. Dalle giornate dei canonici alla tavola, organizzata negli spazi del Museo del Tesoro del Duomo in collaborazione con la Società Storica Vercellese e l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli, ha riscosso un notevole successo ed è stata prorogata sino a domenica 5 ottobre.
E chiusa una mostra, un’altra si apre. Dal 9 ottobre al 6 dicembre, sempre nelle sale del Museo ci sarà l’esposizione Frammenti di storia riciclati e restituiti, frutto del progetto REDDIS – REcycled mEDieval DIplmatic FramentS finanziato dall’Unione Europea (PRIN 2022 – PNRR Next Generation EU) e coordinato dalle Università di Milano, Genova, Bologna, Roma Tor Vergata che vede coinvolta Archivio e Biblioteca Capitolare di Vercelli. La selezione di codici manoscritti esposti guiderà i visitatori alla pratica, quanto mai attualissima, del riciclo, andando a sondare le sue applicazioni in età medievale. Il percorso invita alla scoperta di frammenti documentari medievali scritti, scartati e trasformati in nuovi materiali, oggi conservati nell’Archivio e nella Biblioteca Capitolare di Vercelli, offrendo l’occasione di riflettere sulla dinamicità del Medioevo, non solo come movimento di persone, ma anche di documenti, collaborando a tracciare linee e legami tra personaggi, territori e vicende storiche. L’inaugurazione sarà giovedì 9 ottobre, alle ore 17; l’ingresso è libero e per l’occasione interverranno Marta Mangini, docente di diplomatica, codicologia e paleografia latina all’Università degli Studi di Milano, e Ludovica Invernizzi, membro dell’unità di ricerca del progetto REDDIS. Il lavoro condotto nei mesi scorsi ha dato nuove informazioni, portando alla luce documenti inediti o poco conosciuti e che in futuro potranno fornire elementi di connessione tra personaggi, vicende e vuoti documentari. L'appuntamento vercellese si inserisce tra gli eventi collaterali al progetto, che vede esposizioni temporanee anche a Bologna (Fondazione Lercaro, 25 settembre 2025), Piacenza (Archivio di Stato, 1° ottobre 2025), Roma (Archivio Capitolino, 1° ottobre 2025), e Savona(Archivio di Stato, novembre 2025).
Domenica 19 ottobre si compirà un viaggio nel tempo immersi nell’arte, per un dialogo tra suono e immagine. Alle ore 16, presso il Palazzo Arcivescovile si terrà Orchestra. La musica è gioia, un concerto ad ingresso gratuito con la partecipazione dei candidati al Concorso Internazionale Massimo Marin.
Sabato 25 ottobre, il Museo del Tesoro del Duomo si trasformerà in un laboratorio, in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi, grazie alle attività di wellness spirituale promosse dalla Consulta per i Beni Culturali di Piemonte e Valle d’Aosta. Intrecci di comunità è il workshop di un giorno dedicato all’arte tintoria e tessile, in collaborazione con La Cantina Creativa di Candelo, per sperimentare con mano queste particolari tecniche. Il costo a partecipante è di € 60 ed è necessaria la prenotazione per posti limitati.
Sino al 31 ottobre, inoltre, sarà possibile visitare le tre sedi espositive della mostra Nel tuo nome. L’arte parla di comunità. Dal Cinquecento al mondo contemporaneo organizzata in sinergia con l’Ufficio Beni Culturali nell’anno del Giubileo: oltre al Museo, le opere di Sergio Saccomandi sono esposte in Pinacoteca Arcivescovile e presso la ex chiesa di San Vittore.
Per maggiori informazioni sulle iniziative www.tesorodelduomovc.it.
Open Day del Gruppo Volontari del Soccorso di Santhià
Sabato 11 ottobre 2025 – Sede GVSS Santhià, via Galileo Ferraris 14
Il Gruppo Volontari del Soccorso di Santhià, affiliato ad Anpas Nazionale, organizza un Open Day sabato 11 ottobre 2025 dalle 10:00 alle 17:00 presso la propria sede. L’iniziativa ha l’obiettivo di promuovere la cultura del soccorso, il valore del volontariato e il legame con la comunità, con particolare attenzione ai giovani e giovanissimi.
Il programma della giornata prevede alle ore 10:00 l’apertura della sede al pubblico. Alle 11:00, dopo i saluti istituzionali, il GVSS presenterà al pubblico il nuovo progetto di promozione della cultura del soccorso nelle scuole, con un talk durante il quale interverranno anche esponenti del mondo della scuola e Marco Mancuso, Assessore del Comune di Vercelli Marco Mancuso, promotore di un emendamento a sostegno del benessere dei giovani. Il talk vuole essere uno strumento di dialogo e confronto legato alle tematiche della fragilità giovanile, ma anche tentare, attraverso il progetto per le scuole proposto dal GVSS, di raccontare come la cultura del soccorso, dell’associazionismo giovanile e le opportunità del territorio possano essere incisive nel raggiungimento di una compartecipazione civile attiva da parte dei più giovani. Non a caso, il tema proposto da Anpas quest’anno per gli Open Day è proprio legato ai giovani.
Seguirà il talk l’incontro con la Pro Loco di Santhià con la consegna delle nuove divise acquistate grazie al servizio svolto durante il Carnevale.
Al termine della mattinata il GVSS avrà il piacere di offrire a tutti i presenti un piccolo rinfresco a buffet. Alle ore 15:00 sarà invece possibile partecipare al corso di disostruzione e sensibilizzazione all’uso del DAE (Defibrillatore Automatico Esterno).
Durante tutta la giornata sarà possibile visitare la sede in rinnovamento, salire sui mezzi, conoscere la storia del Gruppo, assistere a dimostrazioni delle tecniche di soccorso e partecipare alle attività dedicate ai più piccoli con l'ambulanza dei pupazzi.
L’evento, completamente gratuito e aperto alla cittadinanza, si svolgerà in concomitanza con l’apertura delle altre sedi delle Pubbliche Assistenze del Piemonte.
DA DOMANI APRE AL PUBBLICO
LA MOSTRA
"Guttuso, De Pisis, Fontana…
L’Espressionismo Italiano"
A Vercelli, dall’11 settembre, un’inedita mostra dedicata all’Espressionismo Italiano.
Le magnifiche opere di Guttuso, De Pisis, Fontana e molti altri, realizzate tra il 1920 e il 1945, saranno esposte allo Spazio ARCA (Ex Chiesa di San Marco) per raccontare una storia importante, che parla di libertà, di scelte controcorrente e coraggiose.
La mostra rappresenta anche un’occasione unica per vedere da vicino il dialogo tra grandi Maestri e una giovane voce del contemporaneo. Esposti, infatti, anche lavori inediti dell’artista Norberto Spina, tra cui una preziosa opera prestata dalla Royal Academy di Londra e opere site specific.
Promossa dal Comune di Vercelli e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Iannaccone, e curata da Daniele Fenaroli, la mostra è il primo appuntamento di un progetto pluriennale.
11 settembre 2025 - 11 gennaio 2026
Ex Chiesa di San Marco – Spazio ARCA, Vercelli
Immagini HD uso stampa scaricabili dal seguente link >https://bit.ly/IANNACCONE_VERCELLI
COMUNICATO STAMPA
A partire dall’11 settembre, nell’Ex Chiesa di San Marco – Spazio ARCA a Vercelli, apre al pubblico “Guttuso, De Pisis, Fontana… L’Espressionismo Italiano”, una mostra che riporta al centro dell’attenzione un movimento potente, viscerale, che ha saputo dare voce al turbamento e alla passione del Novecento italiano.
Per la prima volta, un nucleo significativo di opere realizzate tra il 1920 e il 1945 e appartenenti alla sezione storica della Collezione Giuseppe Iannaccone – alcune delle quali mai esposte prima al pubblico – verranno riunite per raccontare un periodo straordinario della storia dell’arte italiana.
L’Espressionismo Italiano, attraverso i suoi esponenti quali Renato Birolli, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Fausto Pirandello, Aligi Sassu, Emilio Vedova e molti altri, ha saputo affermare con forza una visione indipendente, sottraendosi alle imposizioni culturali dominanti scegliendo, attraverso una ricerca personale spesso coraggiosa e controcorrente, di raccontare la fragilità, la solitudine e la tensione esistenziale dell’uomo, anziché aderire ai modelli celebrativi imposti.
Questi artisti hanno costruito una contro-narrazione silenziosa ma potente, fatta di corpi sbilanciati, nature morte inquietanti, città sognanti, figure ai margini e una disarmante quotidianità, lontana dalla retorica imperante.
Tra le opere esposte, ne spiccano alcune realizzate da artisti riconosciuti come i principali esponenti dell’Espressionismo italiano: Nudo in piedi (1939) di Lucio Fontana, Composizione (Siesta Rustica) (1924-1926) di Fausto Pirandello, Il Caffeuccio Veneziano (1942) di Emilio Vedova, I poeti (1935) di Renato Birolli, Lo schermidore (1934) di Angelo Del Bon, Ritratto di Antonino Santangelo (1942) e Ritratto di Mimise (1938) di Renato Guttuso.
Le opere provengono prevalentemente dalla Collezione Iannaccone, una delle più rilevanti collezioni private italiane, raccolte con passione da oltre 30 anni dall’Avvocato Giuseppe Iannaccone, grandissimo amante dell’arte e forte promotore della creatività di artisti, del panorama italiano e internazionale, di ieri e di oggi. Una collezione “romantica”, che ha seguito e inseguito quell’arte che – dopo la grande stagione delle avanguardie – non ha coltivato gli ideali classici ma ideali diversi, incentrati sull’intensità del colore; sulla fantasia, la visionarietà e la soggettività dell’io, sull'espressione dei sentimenti e delle emozioni.
Con il patrocinio della Regione Piemonte, promossa dal Comune di Vercelli, prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Iannaccone e curata da Daniele Fenaroli, la mostra è il primo appuntamento di un progetto espositivo pluriennale grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, della Provincia di Vercelli, di ASM e della Fondazione CRT.
La mostra vede come sponsor tecnico Open Care – Servizi per l'arte.
PRIMO CAPITOLO DEL PROGETTO PLURIENNALE
Il progetto, pensato anche per creare un dialogo tra diverse discipline, ha come obiettivo di rivelare come la creatività e l’arte possano arricchirsi attraverso l’interazione tra linguaggi differenti, creando una sinergia tra la storia del luogo, l’arte contemporanea e altre forme di espressione culturale.
In questo contesto, ogni anno si metterà in luce un artista contemporaneo attraverso la relazione con le opere esposte nelle mostre.
Quest’anno l’attenzione sarà rivolta al giovane e talentuoso artista Norberto Spina.
Classe 1995, Spina si forma tra Milano e Londra e la sua poetica si fonda sulla sovrapposizione di memoria personale e collettiva; un lavoro alimentato dalla ricerca di immagini d’archivio, fotografie storiche, momenti di vita quotidiana e iconografie della tradizione popolare italiana che, rielaborati e sovrapposti, si manifestano come frammenti di ricordi.
Saranno esposti alcuni suoi lavori, oltre ad un prestito proveniente dalla Royal Academy di Londra e altre opere inedite e site specific che lo stesso ha realizzato appositamente per questa occasione.
La rilettura storica che ispira le opere di Norberto Spina suggerisce una possibile linea di continuità nel modo in cui l’arte può divenire una fedele, seppur personale, visione della realtà. Se negli anni Trenta gli artisti selezionati si sono sottratti alla monumentalità celebrativa del potere, Spina, da artista contemporaneo, si muove a lato della memoria collettiva, rielaborando figure, gesti, e atmosfere che sembrano emerse da un archivio dimenticato, che risuonano, oggi più che mai, come una potente cassa di risonanza. Le sue opere non illustrano la storia, la attraversano.
Prendere in mano un’immagine del passato e farla rivivere – o semplicemente rievocarla – non è un’operazione neutra, non è sinonimo di nostalgia ma significa, al contrario, tornare consapevolmente a quei momenti che hanno inciso a fondo il nostro immaginario collettivo.
Tra i linguaggi pittorici che si confrontano con la storia come materia viva, si inserisce anche il dialogo tra La battaglia dei tre cavalieri di Aligi Sassu (1941) e l’opera Presente di Norberto Spina (2024), che rielabora un particolare del Sacrario di Redipuglia voluto da Mussolini nel 1938.
Se Sassu, nel pieno del secondo conflitto mondiale e da poco uscito dal carcere, sceglie di evocare il mito per denunciare l’inutilità della guerra attraverso una pittura epica e tragica in cui non traspare, nonostante le pallide vittime, nemmeno un goccio di sangue, Spina, in modo più asciutto e concettuale, isola la parola incisa su pietra per metterla a confronto con il nostro sguardo. L’uno utilizza il corpo dei cavalieri per rappresentare l’assurdità della battaglia e lo smarrimento dell’individuo, la consapevolezza che a morire in quella guerra era lo spirito umano e non i soli corpi; l’altro, con un linguaggio completamente diverso, si concentra sulla monumentalità del potere, che a distanza di decenni continua a porci interrogativi.
Guardare oggi le opere in mostra, accanto a quelle di Norberto Spina, significa non soltanto recuperare una pagina fondamentale della storia dell’arte italiana, ma anche riconoscere quanto quella stagione parli ancora al nostro presente. Non come immagine passata, ma come un linguaggio vivo, capace di dirci ancora molto, e forse più che mai, su libertà, responsabilità e visione.
LA MOSTRA
Cosa accade quando le immagini del passato si confrontano con lo sguardo del presente? Quando l’arte non si limita a raccontare “com’era”, ma interroga il nostro “come siamo”? Questa mostra nasce da un incontro: quello tra il nucleo storico delle opere della Collezione Giuseppe Iannaccone, che custodisce capolavori dell’Espressionismo italiano realizzate tra il 1920 e il 1945, e la ricerca contemporanea di Norberto Spina, artista classe 1995. Un dialogo non illustrativo, ma profondamente critico e viscerale, che mette in moto le possibilità più vitali dell’arte: riattivare la memoria, rivelare ciò che è stato rimosso, restituire umanità a ciò che la storia ufficiale ha talvolta semplificato o dimenticato.
Le opere qui raccolte non cercano né la celebrazione né il compiacimento. Sono immagini che raccontano fratture, inquietudini, solitudini, dolori: realtà profondamente umane che, allora come oggi, resistono alle semplificazioni ideologiche. Gli artisti dell’Espressionismo italiano, pur appartenendo a scuole diverse e percorsi individuali eterogenei, hanno saputo dar voce a una sensibilità antiretorica, capace di opporsi, con mezzi propri, spesso silenziosi ma incisivi, all'estetica dominante del regime.
Birolli, Guttuso, Fontana, Pirandello, Sassu e molti altri protagonisti di questa stagione artistica hanno scelto l’empatia alla monumentalità, la deformazione all’ordine, l’indagine del sé e dell’altro all’adesione al potere. E proprio in questa tensione si innesta, oggi, la pittura di Norberto Spina: un lavoro che non copia, non cita, ma interpreta. Le sue immagini evocano archivi smarriti, memorie spezzate, identità fratturate. Rielabora l’eredità visiva degli anni Trenta restituendole complessità, distanza, e soprattutto nuove domande.
Lungo un percorso espositivo che si sviluppa per nuclei tematici, il colore come forma di resistenza, il ritratto come ricerca dell’identità, il presente come soglia inquieta della memoria, il visitatore è invitato a mettere in discussione ogni idea pacificata di storia e di rappresentazione. Perché non è solo questione di ciò che vediamo, ma di come lo guardiamo. E da dove.
In un tempo che tende a semplificare, questa mostra difende l’ambiguità. In un presente che spesso dimentica, riattiva la memoria. In un contesto che premia la superficie, propone profondità.
Non si tratta dunque di un’esposizione “sulla storia”, ma di una mostra “dentro la storia”: dentro le sue ferite, le sue tensioni, i suoi fantasmi. E soprattutto dentro le sue possibilità di trasformazione. Perché, come ci suggeriscono le opere esposte, la pittura, oggi come ieri, può ancora essere uno strumento critico, un atto etico, una forma di resistenza.
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Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso |
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LA MOSTRA
"Guttuso, De Pisis, Fontana…
L’Espressionismo Italiano"
A Vercelli, dall’11 settembre, un’inedita mostra dedicata all’Espressionismo Italiano.
Le magnifiche opere di Guttuso, De Pisis, Fontana e molti altri, realizzate tra il 1920 e il 1945, saranno esposte allo Spazio ARCA (Ex Chiesa di San Marco) per raccontare una storia importante, che parla di libertà, di scelte controcorrente e coraggiose.
La mostra rappresenta anche un’occasione unica per vedere da vicino il dialogo tra grandi Maestri e una giovane voce del contemporaneo. Esposti, infatti, anche lavori inediti dell’artista Norberto Spina, tra cui una preziosa opera prestata dalla Royal Academy di Londra e opere site specific.
Promossa dal Comune di Vercelli e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Iannaccone, e curata da Daniele Fenaroli, la mostra è il primo appuntamento di un progetto pluriennale.
11 settembre 2025 - 11 gennaio 2026
Ex Chiesa di San Marco – Spazio ARCA, Vercelli
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COMUNICATO STAMPA
A partire dall’11 settembre, nell’Ex Chiesa di San Marco – Spazio ARCA a Vercelli, apre al pubblico “Guttuso, De Pisis, Fontana… L’Espressionismo Italiano”, una mostra che riporta al centro dell’attenzione un movimento potente, viscerale, che ha saputo dare voce al turbamento e alla passione del Novecento italiano.
Per la prima volta, un nucleo significativo di opere realizzate tra il 1920 e il 1945 e appartenenti alla sezione storica della Collezione Giuseppe Iannaccone – alcune delle quali mai esposte prima al pubblico – verranno riunite per raccontare un periodo straordinario della storia dell’arte italiana.
L’Espressionismo Italiano, attraverso i suoi esponenti quali Renato Birolli, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Fausto Pirandello, Aligi Sassu, Emilio Vedova e molti altri, ha saputo affermare con forza una visione indipendente, sottraendosi alle imposizioni culturali dominanti scegliendo, attraverso una ricerca personale spesso coraggiosa e controcorrente, di raccontare la fragilità, la solitudine e la tensione esistenziale dell’uomo, anziché aderire ai modelli celebrativi imposti.
Questi artisti hanno costruito una contro-narrazione silenziosa ma potente, fatta di corpi sbilanciati, nature morte inquietanti, città sognanti, figure ai margini e una disarmante quotidianità, lontana dalla retorica imperante.
Tra le opere esposte, ne spiccano alcune realizzate da artisti riconosciuti come i principali esponenti dell’Espressionismo italiano: Nudo in piedi (1939) di Lucio Fontana, Composizione (Siesta Rustica) (1924-1926) di Fausto Pirandello, Il Caffeuccio Veneziano (1942) di Emilio Vedova, I poeti (1935) di Renato Birolli, Lo schermidore (1934) di Angelo Del Bon, Ritratto di Antonino Santangelo (1942) e Ritratto di Mimise (1938) di Renato Guttuso.
Le opere provengono prevalentemente dalla Collezione Iannaccone, una delle più rilevanti collezioni private italiane, raccolte con passione da oltre 30 anni dall’Avvocato Giuseppe Iannaccone, grandissimo amante dell’arte e forte promotore della creatività di artisti, del panorama italiano e internazionale, di ieri e di oggi. Una collezione “romantica”, che ha seguito e inseguito quell’arte che – dopo la grande stagione delle avanguardie – non ha coltivato gli ideali classici ma ideali diversi, incentrati sull’intensità del colore; sulla fantasia, la visionarietà e la soggettività dell’io, sull'espressione dei sentimenti e delle emozioni.
Con il patrocinio della Regione Piemonte, promossa dal Comune di Vercelli, prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Iannaccone e curata da Daniele Fenaroli, la mostra è il primo appuntamento di un progetto espositivo pluriennale grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, della Provincia di Vercelli, di ASM e della Fondazione CRT.
La mostra vede come sponsor tecnico Open Care – Servizi per l'arte.
PRIMO CAPITOLO DEL PROGETTO PLURIENNALE
Il progetto, pensato anche per creare un dialogo tra diverse discipline, ha come obiettivo di rivelare come la creatività e l’arte possano arricchirsi attraverso l’interazione tra linguaggi differenti, creando una sinergia tra la storia del luogo, l’arte contemporanea e altre forme di espressione culturale.
In questo contesto, ogni anno si metterà in luce un artista contemporaneo attraverso la relazione con le opere esposte nelle mostre.
Quest’anno l’attenzione sarà rivolta al giovane e talentuoso artista Norberto Spina.
Classe 1995, Spina si forma tra Milano e Londra e la sua poetica si fonda sulla sovrapposizione di memoria personale e collettiva; un lavoro alimentato dalla ricerca di immagini d’archivio, fotografie storiche, momenti di vita quotidiana e iconografie della tradizione popolare italiana che, rielaborati e sovrapposti, si manifestano come frammenti di ricordi.
Saranno esposti alcuni suoi lavori, oltre ad un prestito proveniente dalla Royal Academy di Londra e altre opere inedite e site specific che lo stesso ha realizzato appositamente per questa occasione.
La rilettura storica che ispira le opere di Norberto Spina suggerisce una possibile linea di continuità nel modo in cui l’arte può divenire una fedele, seppur personale, visione della realtà. Se negli anni Trenta gli artisti selezionati si sono sottratti alla monumentalità celebrativa del potere, Spina, da artista contemporaneo, si muove a lato della memoria collettiva, rielaborando figure, gesti, e atmosfere che sembrano emerse da un archivio dimenticato, che risuonano, oggi più che mai, come una potente cassa di risonanza. Le sue opere non illustrano la storia, la attraversano.
Prendere in mano un’immagine del passato e farla rivivere – o semplicemente rievocarla – non è un’operazione neutra, non è sinonimo di nostalgia ma significa, al contrario, tornare consapevolmente a quei momenti che hanno inciso a fondo il nostro immaginario collettivo.
Tra i linguaggi pittorici che si confrontano con la storia come materia viva, si inserisce anche il dialogo tra La battaglia dei tre cavalieri di Aligi Sassu (1941) e l’opera Presente di Norberto Spina (2024), che rielabora un particolare del Sacrario di Redipuglia voluto da Mussolini nel 1938.
Se Sassu, nel pieno del secondo conflitto mondiale e da poco uscito dal carcere, sceglie di evocare il mito per denunciare l’inutilità della guerra attraverso una pittura epica e tragica in cui non traspare, nonostante le pallide vittime, nemmeno un goccio di sangue, Spina, in modo più asciutto e concettuale, isola la parola incisa su pietra per metterla a confronto con il nostro sguardo. L’uno utilizza il corpo dei cavalieri per rappresentare l’assurdità della battaglia e lo smarrimento dell’individuo, la consapevolezza che a morire in quella guerra era lo spirito umano e non i soli corpi; l’altro, con un linguaggio completamente diverso, si concentra sulla monumentalità del potere, che a distanza di decenni continua a porci interrogativi.
Guardare oggi le opere in mostra, accanto a quelle di Norberto Spina, significa non soltanto recuperare una pagina fondamentale della storia dell’arte italiana, ma anche riconoscere quanto quella stagione parli ancora al nostro presente. Non come immagine passata, ma come un linguaggio vivo, capace di dirci ancora molto, e forse più che mai, su libertà, responsabilità e visione.
LA MOSTRA
Cosa accade quando le immagini del passato si confrontano con lo sguardo del presente? Quando l’arte non si limita a raccontare “com’era”, ma interroga il nostro “come siamo”? Questa mostra nasce da un incontro: quello tra il nucleo storico delle opere della Collezione Giuseppe Iannaccone, che custodisce capolavori dell’Espressionismo italiano realizzate tra il 1920 e il 1945, e la ricerca contemporanea di Norberto Spina, artista classe 1995. Un dialogo non illustrativo, ma profondamente critico e viscerale, che mette in moto le possibilità più vitali dell’arte: riattivare la memoria, rivelare ciò che è stato rimosso, restituire umanità a ciò che la storia ufficiale ha talvolta semplificato o dimenticato.
Le opere qui raccolte non cercano né la celebrazione né il compiacimento. Sono immagini che raccontano fratture, inquietudini, solitudini, dolori: realtà profondamente umane che, allora come oggi, resistono alle semplificazioni ideologiche. Gli artisti dell’Espressionismo italiano, pur appartenendo a scuole diverse e percorsi individuali eterogenei, hanno saputo dar voce a una sensibilità antiretorica, capace di opporsi, con mezzi propri, spesso silenziosi ma incisivi, all'estetica dominante del regime.
Birolli, Guttuso, Fontana, Pirandello, Sassu e molti altri protagonisti di questa stagione artistica hanno scelto l’empatia alla monumentalità, la deformazione all’ordine, l’indagine del sé e dell’altro all’adesione al potere. E proprio in questa tensione si innesta, oggi, la pittura di Norberto Spina: un lavoro che non copia, non cita, ma interpreta. Le sue immagini evocano archivi smarriti, memorie spezzate, identità fratturate. Rielabora l’eredità visiva degli anni Trenta restituendole complessità, distanza, e soprattutto nuove domande.
Lungo un percorso espositivo che si sviluppa per nuclei tematici, il colore come forma di resistenza, il ritratto come ricerca dell’identità, il presente come soglia inquieta della memoria, il visitatore è invitato a mettere in discussione ogni idea pacificata di storia e di rappresentazione. Perché non è solo questione di ciò che vediamo, ma di come lo guardiamo. E da dove.
In un tempo che tende a semplificare, questa mostra difende l’ambiguità. In un presente che spesso dimentica, riattiva la memoria. In un contesto che premia la superficie, propone profondità.
Non si tratta dunque di un’esposizione “sulla storia”, ma di una mostra “dentro la storia”: dentro le sue ferite, le sue tensioni, i suoi fantasmi. E soprattutto dentro le sue possibilità di trasformazione. Perché, come ci suggeriscono le opere esposte, la pittura, oggi come ieri, può ancora essere uno strumento critico, un atto etico, una forma di resistenza.
Immagini HD uso stampa scaricabili dal seguente link > https://bit.ly/IANNACCONE_VERCELLI
Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso |
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mercoledì 22 ottobre, ultimo recruiting day nazionale dell’anno che si svolgerà in contemporanea presso le filiali di tutta Italia: in questa occasione, tutti i talenti avranno la possibilità di mettersi alla prova con un light assessment sulle competenze trasversali che permetterà loro di mettere in evidenza i punti di forza.
Torna anche quest’anno, domenica 19 ottobre 2025, “In Vigna Veritas”
inoltre ci sarà anche lo Slow Food di Biella
Slow Food è un movimento internazionale nato in Italia negli anni ’80 con una visione chiara: il cibo
deve essere “buono, pulito e giusto”. Buono, perché porta piacere e cultura; pulito, perché
prodotto in armonia con l’ambiente; giusto, perché garantisce dignità e rispetto a chi lo coltiva, lo
trasforma e lo porta sulla tavola. Oggi è una rete diffusa in oltre 150 Paesi, con migliaia di comunità
locali che lavorano quotidianamente per difendere la biodiversità, sostenere pratiche agricole
sostenibili e rendere il consumatore più consapevole delle proprie scelte alimentari.
XIV edizione delle
GIORNATE FAI D’AUTUNNO
DUE GIORNI TRA LE MERAVIGLIE
sabato 11 e domenica 12 ottobre 2025
Iniziative della Delegazione FAI e del Gruppo Giovani di Vercelli
Sabato 11 e domenica 12 ottobre si sono svolte le Giornate FAI d’Autunno, il più grande evento nazionale dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari. La due giorni si è conclusa con grande successo su tutto il territorio italiano con 415.000 presenze.
La Delegazione e il Gruppo FAI Giovani di Vercelli hanno mostrato ai visitatori due luoghi dal profondo fascino artistico e spirituale: la Parrocchia di San Lorenzo a Oldenico e la Torre Campanaria dell’Abbazia di Sant’Andrea.
La Delegazione FAI di Vercelli in entrambe le giornate è stata presente presso la Parrocchia di San Lorenzo a Oldenico, una vera e propria meraviglia nel cuore del paese a pochi chilometri di distanza da Vercelli. Gli ottimi risultati raggiunti sono stati frutto anche della sinergia con la memoria storica del luogo, incarnata dalle signore Maria e Pinuccia e dal Signor Giuseppe di Oldenico, che la Delegazione FAI di Vercelli ringrazia. Aneddoti riguardanti la vita del paese e delle famiglie hanno arricchito le visite accompagnate dai volontari, coinvolgendo il pubblico giunto da altre parti del Piemonte. Si ringraziano inoltre l’arch. Daniele De Luca, direttore dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli e il parroco don Salvatore Giangreco per l’ospitalità.
Sabato 11 ottobre il Gruppo FAI Giovani di Vercelli ha invece accompagnato i visitatori durante la salita sulla torre campanaria di Sant’Andrea. Ottimo successo di pubblico e un grazie al Comune di Vercelli che ha ospitato i giovani volontari. La torre, con i suoi 65 metri di altezza ha permesso di ammirare la città da un punto di vista insolito.
L’attività della Delegazione FAI di Vercelli prosegue già questo weekend con la proposta della visita guidata tra i murales di Rive insieme a Discovery Alto Piemonte. Appuntamento sabato 18 ottobre alle 15.00.
Prenotazione obbligatoria entro giovedì 16 ottobre all’indirizzo:
15 ottobre 2025 presso Salone Dugentesco
(Vigliano Biellese, 2 ottobre 2025) – In occasione della IV edizione di "Carte in Dimora 2025", l’evento promosso dall’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI), Villa Era apre le sue porte alla comunità, offrendo un’opportunità straordinaria per scoprire la storia, il patrimonio culturale e il valore della conoscenza custoditi nella sua biblioteca.
Un patrimonio librario unico
La biblioteca è intitolata a Franz Rivetti e a Ledanna Duranti Danieli, pioniera dell’agricoltura biologica in Italia fin dagli anni Cinquanta e fondatrice della storica rivista Eubiotica.
Conserva oltre 3.000 volumi e periodici, con un focus tematico che rispecchia le attività svolte a Villa Era per oltre trent’anni dal Centro ICARE (International Centre for Advancement in Research and Education) e dalla rivista e centro Eubiotica.
I temi trattati spaziano in ambiti oggi più attuali che mai:
Più di un semplice luogo di conservazione, la Biblioteca di Villa Era è un polo culturale vivo e dinamico, che continua a promuovere una visione integrata del sapere umano, dove scienza, natura e spiritualità dialogano armoniosamente. Questa visione si traduce anche in azioni concrete: l’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente e dell’uomo – che è uno dei temi centrali della biblioteca - è oggi portata avanti anche attraverso il vigneto biologico della villa, curato dalla proprietaria, Silvia Rivetti Casalino e Il Chioso, progetto di agroecologia e permacultura di Federico Chierico, che prosegue la vocazione del luogo verso la qualità del cibo, il rispetto ambientale e la salute collettiva.
Il programma della giornata – Visite, Natura e Yoga
Durante la giornata di sabato 11 ottobre, i visitatori avranno la possibilità di esplorare:
Orari di visita:
Tra i momenti clou della giornata, alle ore 17:00 si terrà una lezione gratuita di yoga, intitolata:
“La concentrazione – Dhâranâ: pratiche per ritrovare il focus e quietare la mente”, condotta dall'insegnante Fabio Chidda. La partecipazione è gratuita ma su prenotazione obbligatoria, in quanto i posti sono limitati.
La Biblioteca di Villa Era, dedicata a Franz Rivetti e Ledanna Duranti Danieli.
È una biblioteca specialistica privata, di proprietà della famiglia Rivetti. Il patrimonio, reso disponibile alla consultazione nel 2017 tramite il Polo Bibliotecario Biellese, è fortemente specializzato nei temi del benessere fisico, mentale e spirituale. La collezione supera i 3000 volumi e include 70 testate specialistiche, un erbario ayurvedico, archivi e fondi audio-video. I documenti sono organizzati per argomento e riflettono in gran parte le attività dei centri ICARE ed Eubiotica attivi a Villa Era tra gli anni ’70 e ’90. Le discipline trattate includono filosofia, religioni, psicologia, ecologia, agricoltura, medicina, nutrizione, botanica, erboristeria, yoga e ayurveda. Villa Era ha contribuito a diffondere questi temi a livello nazionale e internazionale. La biblioteca custodisce anche la collezione personale di Ledanna Duranti Danieli e si arricchisce continuamente tramite nuovi acquisti e donazioni private.
In occasione di "Carte in Dimora", sarà inoltre presentato ufficialmente il progetto di digitalizzazione completa della rivista Eubiotica. Tutti i numeri saranno consultabili online, in futuro, sul sito: www.eubiotica.eu
Villa Era: tra storia, ricerca e futuro
Edificata tra il 1884 e il 1888 su progetto dell’architetto torinese Petitti, Villa Era è un elegante esempio di architettura storica con richiami neoclassici. Il suo parco, ricco di essenze autoctone, conserva le caratteristiche tipiche dei giardini ottocenteschi piemontesi. Per decenni sede del Centro ICARE e della rivista Eubiotica, la dimora ha accolto ricercatori, scienziati e studiosi internazionali, diventando un punto di riferimento per le discipline legate al vivere naturale e al benessere integrale.
Fabio Chidda
È un insegnante e praticante di yoga. Il suo percorso è iniziato nel 2012 con l'incontro con lo yoga e si è consolidato nel 2015 con l'inizio della formazione triennale per insegnanti presso la scuola ISYCO dell'Istituto Magnanelli di Torino. Inizialmente intrapreso per approfondire la pratica e la conoscenza personale, questo percorso lo ha portato, a partire dal 2019, a condividere la sua esperienza, insegnando in associazioni, palestre e studi olistici. Attualmente, dal 2023, tiene le sue lezioni a Vigliano, presso il centro ayurvedico Diletta Benessere Olistico.
Informazioni Utili per i Visitatori
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Modalità di visita |
Visite guidate gratuite della durata di circa 50 minuti – su prenotazione |
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Accessibilità |
La dimora è accessibile alle persone con disabilità |
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Animali |
Non ammessi, per ragioni di tutela degli spazi e delle collezioni |
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Prenotazioni |
Via e-mail: |
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Parcheggio |
Gratuito (fino a esaurimento posti) presso Il Chioso, Via G. Rivetti 50/A |
Villa Era
Via G. Rivetti, 53 - Vigliano Biellese (BI)
www.villaera.it
Ottobre si preannuncia come un mese intenso per la Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare di Vercelli.
La mostra Benedetto riso. Dalle giornate dei canonici alla tavola, organizzata negli spazi del Museo del Tesoro del Duomo in collaborazione con la Società Storica Vercellese e l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli, ha riscosso un notevole successo ed è stata prorogata sino a domenica 5 ottobre.
E chiusa una mostra, un’altra si apre. Dal 9 ottobre al 6 dicembre, sempre nelle sale del Museo ci sarà l’esposizione Frammenti di storia riciclati e restituiti, frutto del progetto REDDIS – REcycled mEDieval DIplmatic FramentS finanziato dall’Unione Europea (PRIN 2022 – PNRR Next Generation EU) e coordinato dalle Università di Milano, Genova, Bologna, Roma Tor Vergata che vede coinvolta Archivio e Biblioteca Capitolare di Vercelli. La selezione di codici manoscritti esposti guiderà i visitatori alla pratica, quanto mai attualissima, del riciclo, andando a sondare le sue applicazioni in età medievale. Il percorso invita alla scoperta di frammenti documentari medievali scritti, scartati e trasformati in nuovi materiali, oggi conservati nell’Archivio e nella Biblioteca Capitolare di Vercelli, offrendo l’occasione di riflettere sulla dinamicità del Medioevo, non solo come movimento di persone, ma anche di documenti, collaborando a tracciare linee e legami tra personaggi, territori e vicende storiche. L’inaugurazione sarà giovedì 9 ottobre, alle ore 17; l’ingresso è libero e per l’occasione interverranno Marta Mangini, docente di diplomatica, codicologia e paleografia latina all’Università degli Studi di Milano, e Ludovica Invernizzi, membro dell’unità di ricerca del progetto REDDIS. Il lavoro condotto nei mesi scorsi ha dato nuove informazioni, portando alla luce documenti inediti o poco conosciuti e che in futuro potranno fornire elementi di connessione tra personaggi, vicende e vuoti documentari. L'appuntamento vercellese si inserisce tra gli eventi collaterali al progetto, che vede esposizioni temporanee anche a Bologna (Fondazione Lercaro, 25 settembre 2025), Piacenza (Archivio di Stato, 1° ottobre 2025), Roma (Archivio Capitolino, 1° ottobre 2025), e Savona(Archivio di Stato, novembre 2025).
Domenica 19 ottobre si compirà un viaggio nel tempo immersi nell’arte, per un dialogo tra suono e immagine. Alle ore 16, presso il Palazzo Arcivescovile si terrà Orchestra. La musica è gioia, un concerto ad ingresso gratuito con la partecipazione dei candidati al Concorso Internazionale Massimo Marin.
Sabato 25 ottobre, il Museo del Tesoro del Duomo si trasformerà in un laboratorio, in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi, grazie alle attività di wellness spirituale promosse dalla Consulta per i Beni Culturali di Piemonte e Valle d’Aosta. Intrecci di comunità è il workshop di un giorno dedicato all’arte tintoria e tessile, in collaborazione con La Cantina Creativa di Candelo, per sperimentare con mano queste particolari tecniche. Il costo a partecipante è di € 60 ed è necessaria la prenotazione per posti limitati.
Sino al 31 ottobre, inoltre, sarà possibile visitare le tre sedi espositive della mostra Nel tuo nome. L’arte parla di comunità. Dal Cinquecento al mondo contemporaneo organizzata in sinergia con l’Ufficio Beni Culturali nell’anno del Giubileo: oltre al Museo, le opere di Sergio Saccomandi sono esposte in Pinacoteca Arcivescovile e presso la ex chiesa di San Vittore.
Per maggiori informazioni sulle iniziative www.tesorodelduomovc.it.
Open Day del Gruppo Volontari del Soccorso di Santhià
Sabato 11 ottobre 2025 – Sede GVSS Santhià, via Galileo Ferraris 14
Il Gruppo Volontari del Soccorso di Santhià, affiliato ad Anpas Nazionale, organizza un Open Day sabato 11 ottobre 2025 dalle 10:00 alle 17:00 presso la propria sede. L’iniziativa ha l’obiettivo di promuovere la cultura del soccorso, il valore del volontariato e il legame con la comunità, con particolare attenzione ai giovani e giovanissimi.
Il programma della giornata prevede alle ore 10:00 l’apertura della sede al pubblico. Alle 11:00, dopo i saluti istituzionali, il GVSS presenterà al pubblico il nuovo progetto di promozione della cultura del soccorso nelle scuole, con un talk durante il quale interverranno anche esponenti del mondo della scuola e Marco Mancuso, Assessore del Comune di Vercelli Marco Mancuso, promotore di un emendamento a sostegno del benessere dei giovani. Il talk vuole essere uno strumento di dialogo e confronto legato alle tematiche della fragilità giovanile, ma anche tentare, attraverso il progetto per le scuole proposto dal GVSS, di raccontare come la cultura del soccorso, dell’associazionismo giovanile e le opportunità del territorio possano essere incisive nel raggiungimento di una compartecipazione civile attiva da parte dei più giovani. Non a caso, il tema proposto da Anpas quest’anno per gli Open Day è proprio legato ai giovani.
Seguirà il talk l’incontro con la Pro Loco di Santhià con la consegna delle nuove divise acquistate grazie al servizio svolto durante il Carnevale.
Al termine della mattinata il GVSS avrà il piacere di offrire a tutti i presenti un piccolo rinfresco a buffet. Alle ore 15:00 sarà invece possibile partecipare al corso di disostruzione e sensibilizzazione all’uso del DAE (Defibrillatore Automatico Esterno).
Durante tutta la giornata sarà possibile visitare la sede in rinnovamento, salire sui mezzi, conoscere la storia del Gruppo, assistere a dimostrazioni delle tecniche di soccorso e partecipare alle attività dedicate ai più piccoli con l'ambulanza dei pupazzi.
L’evento, completamente gratuito e aperto alla cittadinanza, si svolgerà in concomitanza con l’apertura delle altre sedi delle Pubbliche Assistenze del Piemonte.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare
Via Laviny 67, Vercelli
tel. 0161 649354
379 101 5881
Via Laviny 67, Vercelli
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