Mi chiamo Maria Chiara Stoppani e sono una dei due nuovi operatori del Servizio Civile Universale presso Palazzo dei Musei di Varallo.

Sono una persona molto curiosa e, al tempo stesso, appassionata di ciò che mi circonda; mi è sempre piaciuto scoprire, studiare e andare a fondo delle cose. La mia passione per la storia dell’arte non è nata subito, ci è voluto tempo, ma poi in terza superiore ho capito che sarebbe stata la mia strada: allora pensavo semplicemente a quanta bellezza ed emozioni mi comunicassero le opere d’arte che vedevo sui libri o i beni architettonici che avevo modo di visitare.

Ero spinta dal voler conoscere la loro storia, gli uomini che li avevano realizzati, persone come noi che un tempo avevano voluto investire le loro forze e ciò che possedevano per realizzare capolavori. Mi sono iscritta, quindi, al corso di laurea in Beni Culturali e poi a quello in Archeologia e Storia dell’Arte. Durante la magistrale, mi sono avvicinata alla realtà in cui ora ho la possibilità di trascorrere un anno intero, Palazzo dei Musei. L’ambiente museale mi ha totalmente affascinato: un mondo ricco di sfide, uno scrigno che ogni giorno fa scoprire tesori nuovi e che, soprattutto, crea emozioni. Il museo è un ambiente che genera continue sfide, perché sempre ci si mette in discussione con i propri ospiti, con il territorio nel quale il museo è collocato e con il tempo presente; al tempo stesso, è un forziere davvero prezioso non solo per il patrimonio che conserva, ma per l’altro enorme valore aggiunto che possiede, le persone.

Infatti, il museo conserva al suo interno un insieme di opere che sono di tutti, come se fossero dei cimeli unici e rari lasciati in eredità dai nostri avi e che noi abbiamo il compito di proteggere, ma, soprattutto, di rendere fruibili e accessibili per tutti. Infine, le emozioni: qui ho avuto modo di crescere professionalmente e umanamente e so che quest’anno potrà ancora essere occasione di far nascere in me nuovi stimoli.